piedaesanzves: settembre 2014

mercoledì 10 settembre 2014

Rimini Risuona... eccome se risuona!!!


Rimini Risuona... eccome se risuona!


Vivere in una piccola città molto chiusa in sé stessa non lascia avere un grande respiro sulle cose e non aiuta mai a capire quanto di buono "musicalmente parlando" ci possa essere intorno a noi. Le più blasonate Nashville, Austin, Memphis poco hanno da invidiare alla qualità dei nostri artisti Riminesi così come le "grandi città" italiane... insomma guardiamo cosa è passato sul palco di Risuona Rimini domenica 7 settembre (lo dico anche a chi era a sgomitare per una piadina alla adiacente festa de borg) ...è passato di tutto, blues, rock, pop, canzone italiana, teatro... ad un livello ed una qualità che a pensarci bene mi hanno, per una volta, fatto sentire orgoglioso di vivere in questa città.
Forse il fatto di conoscerli più o meno tutti, di potersi fermare a scambiare due parole o a bere una birra insieme dopo un concerto può farli apparire "normali" o il fatto che "loro non se la tirino" li posiziona in una categoria più bassa di altri?
Guardo la qualità, la capacità di scrivere grandi canzoni e la forza e l'energia nel proporle su un palco, sera dopo sera, sempre con la stessa intensità, voglia di divertirsi e di divertire, di comunicare e di credere sempre e comunque in quello che stanno facendo nonostante le difficoltà che possano incontrare. Io sono fiero ed orgoglioso di conoscerli, di poterli ascoltare e di poter dire al mondo ...sentite un po' che razza di musica si suona a Rimini!!!
Può esserci un clima ed un modo di vivere Rimini diversamente, lasciamo che i nostri artisti invadano i locali, le piazze e i teatri, andiamo ad ascoltarli ancora ed ancora riempiamoli tutti questi luoghi, facciamo in modo che ogni sera in più posti ci sia qualcuno che proponga la propria musica che alla fine dei conti è la NOSTRA musica, siamo orgogliosi di quello che abbiamo e non vergognamoci di ascoltare "la nostra roba" al posto di quella che fa virtualmente più fico!
Facciamola questa rivoluzione musicale sosteniamo i nostri musicisti e la nostra musica, armiamoci e partiamo, scrolliamoci di dosso la tv il divano e la pigrizia serale... ce la possiamo fare!
A tutti voi che provate, caricate, montate, suonate, smontate e il giorno dopo lavorate dico... avete la mia stima, il mio rispetto e il mio sostegno e come me sono convinto che tanti altri la pensino così.

martedì 9 settembre 2014

Respect



Una volta c'erano i negozi di dischi, Raistereonotte, Mucchio Selvaggio, Buscadero, Velvet, Rockerilla... in media riuscivo ad ascoltare 3 dischi su 10 di quelli che acquistavo e dei rimanenti, 5 in media erano stati una buona scelta... i restanti due non sempre azzeccati. Bisognava interfacciarsi e trovare le giuste sinergie col recensore di turno o riuscire ad ascoltare qualcosa tra i solchi dei vinili messi a disposizione dai generosi gestori dei negozi! Il dibattito che ne nasceva era solo ed esclusivamente sulla scelta... "se avessi potuto ascoltarlo forse non lo avrei acquistato" (anche se non sempre questa affermazione corrispondeva al vero perchè un disco, che piaccia o no è un disco, un tesoro prezioso, comunque musica, comunque una emozione e lo avrei comunque portato a casa). Ora tutto è cambiato, ora c'è spotify, c'è youtube e prima di acquistare un disco ho tutte le opportunità per ascoltarmelo in lungo e in largo.
Dopo questo mi nascono spontanee due riflessioni.

1. Mi manca assolutamente il gusto della scommessa, della conquista, dello stupore... il tornare a casa con un disco chiuso, effettuare i riti del caso (apertura, annusamenti vari...) ed ascoltarlo per la prima volta, lasciarmi pervadere e lasciare fluire tutte le sensazioni... manca assai!!!
2. Non sopporto i dibattiti in merito, le recensioni tecnico-rimembranti e i giudizi sparati su qualsiasi piattaforma virtuale o cartacea che sia. Se un disco mi piace lo compro e lo ascolto, altrimenti non lo compro e non lo ascolto. Nessuno è più obbligato a comprare un disco a scatola chiusa e incazzarsi perchè si aspettava di più...

La musica che ascoltiamo è bella, non deve rispettare tempi, bpm, suoni o trend radiofonici e discografici. Io penso che un artista "dei nostri" se se ne esce con un disco, lo faccia perchè è convinto di avere qualcosa da dire, quello che in quel momento della sua vita vuole dire a noi tutti. Come tutto nel mondo può incontrare totalmente, o in parte o per niente il mio favore... ma mi sento comunque di rispettare, lui, lei, la band, chiunque abbia buttato anima e corpo in quel disco lo stesso rispetto che sento di avere sia per le band locali sia per qualunque nome di una Major (stronzo o simpatico che sia)... la musica arriva e lascia un segno e rispetto e ringrazio tutti quelli che fanno questo "sporco mestiere" senza i quali sarei completamente smarrito.