piedaesanzves: giugno 2013

martedì 4 giugno 2013

L'autoanalisi di prima mattina...


Questa mattina il Gr di Radio24 delle 7.00 ha ricordato che sono passati 28 anni da quando Springsteen suonò per la prima volta in Italia a Milano. Ho pensato a me 28 anni fa in quello stadio, un universitario di belle speranze, spensierato, con la musica nella testa e con tante idee (a volte bislacche). Mi guardo, 28 anni dopo e mi scopro ad avere esattamente come allora ai piedi un paio di Nike, addosso un paio di jeans sdruciti e tagliati, una tee ed uno zaino in spalla. Continuo ad avere idee (a volte bislacche), delle speranze e la musica sempre in testa. Apparentemente (capelli a parte) non sembra essere cambiato niente a parte il fatto che sono diventato grande, ho un lavoro, una moglie, un figlio e una vita alle spalle e quel signore con la bandana in testa per il quale 28 anni fa avrei dato tutto pur di poterlo vedere suonare ora mi regala solo una enorme tristezza. Sono cresciuto essendo me stesso, facendo enormi cazzate ma anche tante cose giuste, la musica che ascolto si rinnova giorno dopo giorno e le emozioni che mi regala sono sempre quelle belle che mi ha sempre regalato, se nell’85 erano i Prefab Sprout, ora sono i British Sea Power... credo di essere un figlio del mio tempo, a volte mi piace giocare con i giochi dell’Intellevision ma non vedo l’ora che esca l’XBOX One per poterci giocare ore ed ore con mio figlio, a volte mi capita di ascoltare Lloyd Cole, Smiths, Springsteen ma poi dopo quel momento mi metto a ballare con Phoenix, a sognare con Noah and the Whale e a cantare con i Guards. Certe cose mi hanno fatto crescere, non le rinnego, sono parte di me e lo rimarranno per sempre, ma ora sono un altro, tutto quello di cui ho bisogno è di vivere ora e qui, non ho bisogno di riti collettivi o di ricordare i bei momenti passati o le emozioni di adolescente per sentirmi vivo, sono vivo e sono qui (questo però lo diceva già Baglioni...) l’unica domanda che mi pongo è: ma come dovrebbe vestirsi un quasi cinquantenne? non lo so... io continuo a mettere le mie Nike col baffo azzurro, i jeans sdruciti e tagliati, una tee e  lo zaino in spalla e continuo a vivere di questo tempo in questo tempo.